Maria Cristina Ogier nacque a Firenze il 9 marzo 1955.
Nel 1959, quando aveva solo quattro anni, gli diagnosticarono un tumore al cervello. Imparò a convivere con le limitazioni fisiche che il progresso della malattia gli procurava. Né faceva mistero del suo male nè lo ostentava ma anzi viveva intensamente la sua vita.
Semplice, gioiosa, impegnata in parrocchia, la sua vita è stata….un canto alla vita!
Visse in costante e prodigiosa comunione con Dio, riconoscendolo e servendolo nei fratelli.
Terziaria francescana, per aiutare gli ammalati, volle essere dama dell’Unitalsi per accompagnarli e assisterli nei loro viaggi di speranza a Lourdes. Lei ammalata s’impegnava, fino all’estremo delle forze, per dare conforto e assistenza agli altri ammalati.
Coinvolse tanti, anche scrivendo ai giornali, nelle opere di carità a favore degli ammalati, dei poveri e delle missioni.
Il suo “amore senza confini” le ispirò di allestire un battello fluviale attrezzato a piccolo Ospedale che inviò nel Rio delle Amazzoni e che porta il suo nome. Per questa iniziativa chiese ed ottenne l’aiuto dei portuali di Livorno che rimasero affascinati dalla semplicità e determinazione di Maria Cristina.
Ispirò opere assistenziali e strutture residenziali, che voleva “belle come la sua casa” , per disabili, anziani e bambini, in Italia e all'estero che esistono tuttora.
Nel 1971, ascoltando a scuola discorsi e pensieri a sull’aborto che in quegli anni erano oggetto di prese di posizioni aspre e contrastanti, esortò il papà Enrico, primario di Ostetricia e ginecologia all’Ospedale di Careggi, a interessarsene, e fu così che si fecero a Firenze le prime riunioni sull’argomento dell’aborto da cui poi nacque il primo Centro d’Italia di “Aiuto alla vita”, che fu d’ispirazione poi al Movimento per la Vita, che tanto si è battuto e si batte per i diritti del concepito.
Morì l’8 gennaio 1974 a soli 19 anni.
Il suo sepolcro è nel cimitero delle Porte Sante a San Miniato al Monte a Firenze dove molti vanno per chiedere la sua intercessione.
La vita di Maria Cristina, il suo impegno, il suo itinerario spirituale continua ad interrogare ancora tanti che cercano di dare senso alla vita, al dolore ed alla sofferenza.
Molti, affascinati dal suo luminoso esempio di vita, continuano a seguire il cammino sulla strada indicata da Maria Cristina di cui è in corso nell’Arcidiocesi di Firenze l’Inchiesta sulla vita, virtù ed opere.
Il Pellegrinaggio a Lourdes di Settembre sui passi di Maria Cristina Ogier
«Sui passi di Maria Cristina Ogier. Cinquanta anni dopo». Il pellegrinaggio a Lourdes dell’Unitalsi della Toscana, che si è svolto dal 10 al 16 settembre, quest’anno ha voluto fare memoria della prima volta che la Ogier si recò all’importante santuario francese. Correva infatti il 1962 quando la piccola Maria Cristina, che all’epoca aveva sette anni, visitò Lourdes. Ella era già malata di quel tumore che a diciotto anni l’avrebbe uccisa, senza impedirle però, anche come dama dell’Unitalsi, «d’intrecciare sofferenza e amore, mettendo al primo posto del suo quotidiano l'amore per il Signore e per i fratelli – ci dice Nikla Salsetta. Ella ci ha lasciato un esempio di vita fresco e profondo, valido anche per la formazione dei nostri giovani».
Anche Leonardo Gestri, presidente della sottosezione fiorentina dell’Unitalsi, che ha avuto la felice intuizione di dedicare il pellegrinaggio regionale alla figura della Ogier, ne sottolinea la giovane età ed il suo valore per le nuove generazioni:«Ancora oggi abbiamo giovani meravigliosi, nonostante a volte si sia troppo pessimisti a loro riguardo. Penso a quelli che nel pellegrinaggio a Lourdes di Giugno hanno fatto servizio al refettorio. Non si sono risparmiati per aiutare i disabili giorno e notte, sono riusciti ad organizzare una festa in piazza cantando, ballando e coinvolgendo le persone in carrozzina. Alla fine hanno salutato e abbracciato con tenerezza il responsabile del refettorio, Franco Pucci, ex presidente regionale, un “ragazzo” ottantenne che ha donato loro con generosità tutta la sua esperienza». Gestri ci concede anche una riflessione generale:«Mi ha fatto molto piacere il fatto che, nonostante la grave crisi economica che stiamo vivendo, le persone che hanno partecipato ai nostri pellegrinaggi siano aumentate: vedo questo come un’inversione di tendenza, un ritorno alla spiritualità, un aspetto positivo di questo difficile momento». Ed inoltre:«I nostri viaggi – aggiunge – sono caratterizzati dall’attenzione particolare verso i fratelli e le sorelle disabili a cui cerchiamo di dare il calore e le attenzioni della famiglia».
Il ricordo di Maria Cristina è stato posto durante la Messa nella basilica San Pio X all’interno del santuario celebrata da Mons. Franco Agostinelli, Vescovo di Grosseto che ha partecipato al pellegrinaggio, insieme agli altri assistenti delle sottosezioni toscane. In totale sono state coinvolte 1.200 persone tra accompagnatori, malati e pellegrini. «L’appuntamento col pellegrinaggio di Settembre – ci dice Roberto Torelli, presidente regionale dell’Unitalsi – riunisce molte diocesi della Toscana e si contraddistingue per la sua universalità, coinvolgendo tutti al di là dell’età». In sintonia con il tema pastorale dell’anno proposto dal Santuario di Lourdes, «Pregare il rosario con Bernadette», il pellegrinaggio ha visto proprio il rosario l’assoluto protagonista, recitato in tanti modi diversi e coinvolgenti. Come sussidio per la preghiera sono stati utilizzati dei libretti in cui i Misteri erano stati illustrati con dei disegni realizzati dai bambini dell’Ospedale Pediatrico Meyer e raccolti dai volontari Unitalsi durante lo scorso inverno. Anche Torelli ha un pensiero per Maria Cristina Ogier:«La ragazza, tuttora rappresentata nello stendardo sezione Toscana, seppe interpretare il suo impegno in modo quotidiano anticipando in questo l’evoluzione dell’associazione che appunto oggi ha come motto “Unitalsi … treni bianchi e non solo”, dove il “non solo” rappresenta tutte le occasioni di servizio che soltanto la fantasia della carità riesce a immaginare».
L’Istituto Ogier per sottolineare l’avvenimento ha realizzato delle magliette gialle con la scritta significativa, tratta dal diario di Maria Cristina, “Vivo sognando il Paradiso”. Inoltre, ai partecipanti al pellegrinaggio è stato consegnato un libretto intitolato «Sui passi di Maria Cristina 50 anni dopo». Una pubblicazione semplice e snella impreziosita dai contributi di Pietro De Marco, docente di Sociologia della Religione all’Università di Firenze, del già citato Roberto Torelli e di Andrea Ceccarelli, presidente del Consiglio di Quartiere 3 di Firenze, a cui si deve la stampa del libretto.
E’ stato recentemente costituito un comitato, «Gli amici di Maria Cristina Ogier», a cui si può aderire tutti, senza costi e con il solo impegno di far conoscere e condividere i valori cristiani che hanno animato questa ragazza.
- L'UNITALSI Regione Toscana dedica il prossimo viaggio a Lourdes dal 10 al 16 settembre 2012
"Sui passi di Maria Cristina 50 anni dopo" per ricordare questa giovane Dama dell'Unitalsi, dal cuore tenero e dalle mani operose, e riflettere sul suo esemplare progetto di vita.
Per sottolineare questo evento importante, è stato redatto un volumetto che porta lo stesso titolo, pubblicato a cura del Comune di Firenze-Q3 e che può essere richiesto all'UFFICIO DIVULGATIVO M.C.OGIER 3349766442 - email
- Nasce il Comitato "GLI AMICI DI MARIA CRISTINA OGIER" al quale si può aderire compilando la scheda allegata il suo scopo è quello di far conoscere la bella figura di Maria Cristina Ogier, il suo messaggio di pace e di gioiosa speranza.
NON COSTA NIENTE!...Vuoi essere dei nostri? Ti aspettiamo.
- UFFICIO DIVULGATIVO MARIA CRISTINA OGIER
E' a disposizione per la richiesta di materiale, informazioni e per eventuali suggerimenti.
334/9766442 email
SPIGOLATURE...
La vita di Maria Cristina Ogier,
breve, semplice, apparentemente
comprensibile: la nascita, la famiglia, la malattia,
il percorrere degli eventi, la morte,
porta dentro di sé, significati misteriosamente profondi.
Ci pone nella situazione, umanamente rifiutata,
di guardare la sofferenza e il dolore negli occhi e
di sublimarlo in Altro, con quella capacità costruttiva,
che solo dall’amore viene.
Un seme per creare cose nuove.
Non è facile.
A 38 anni dalla sua morte
Maria Cristina Ogier rimane un esempio giovane,
moderno oserei dire, in questa epoca storica,
piena di cose e scarsa di sentimenti veri.
Il suo SI’ al Signore, in adesione totale alla Sua volontà,
è un esempio forte per credenti o atei,
è un SI totale alla vita.
Un esempio che invita alla sequela.
E, come spesso succede, questa giovane fiorentina,
questo giovane giglio di Firenze,
è molto più presente ora di quanto non lo fosse in vita,
e il suo messaggio forte, di gioia e di speranza,
è stato raccolto da tante mani operose.
Molti hanno scritto di lei, i giornali più accreditati,
e tante opere, sul suo esempio di carità,
sono sorte nel suo nome, in Italia e oltre.
Un esempio giovane,
per tutti i giovani: giovani nel cuore.
Pagine di diario
Carlo è tornato trasformato dall'Inghilterra
Signore sei veramente grande, onnipotente, magnifico. Solo pochi anni fa era un altro e tu hai voluto dimostrarmi la tua onnipotenza seppur attraverso degli uomini. Sono tua, e tua voglio essere ora e sempre, voglio essere un tuo mezzo per operare il bene fra i fratelli lontani e vicini. Ti amo.